Di Constantinopoli alli 17 d'ottobre 1637.
La gratiss.a lettera di V.S. di 19 luglio ho ricevuta alli 10 del mese presente, sto con gran desiderio per intender il ritorno in Germania del Ecc.mo Sig.re Cancelliere2, e che speranza all'hora sarà della venuta di quelli huomini, la pregho d'usar ogni diligenza possibile per havergli; e far mentione di loro conoqui dispaccio. Gli Tartari finalm.te, havendo ottenuto perdono dal Ré3, con promessa di non offendendo, sono ritornati verso Crim nonostante che per avanti havessero accordati con la Corona di Polonia, e mandatili loro figliuoli, e alcuni principali Tartari per ostaggieri, gli quali hanno abbandonati e lasciati nel potere di Polacchi: di pace con Persia è poca apparenza, poiché il Amb.re4 non ha ordine di proponer alcun partito circa la restitutione di Babilonia; e qui fanno apparati grandi per la andata dig.to Imp.re5 in Aleppo, dove pare tenirà sua Corte fin'alla reduttione di quella prajja sotto sua ubedienza. Il Ré di Tartaria6 per espresso commando di S. Mtà., è per intrar in Moscovia con tutta sua potenza, per pigliar la vendetta della presa fatta d'Asach: alla ricuperatione della quale giudico che saranno la futura estate impiegate le forze maritime e buona parte della milità che hanno gli Turchi in Europa. Io stimo questa guerra con Moscovia di grandiss.a importanza, poiché non mancaranno fomenti da diverse parti; ma pareche qui ancora non l'apprehendono.