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    749

    Bijlage no. 35 Bij no. 5360
    Bijvoegsel bij een brief van C. Marin dd. 12 september 1641.1

    Di Constantinopoli, alli 13 di Luglio.

    Tutta la curiosità è qui volta ad attender qualche novella delle cose di Assach, mentre si sa, che di molti giorni l'armata era arrivata al Caffa.2 Mentre, però, se ne intende, qui si era sparso, che da Moscoviti fossero inviati i rinforzi di quella piazza I m. huomini con munitioni di viveri e da guerra et che questi siano stati assaliti da Tartari, toltoli il bagaglio, tagliatine molti a pezzi et molt'altri fatti prigioni, che sarebbero stati condotti qui, da quali si haverebbe potuto sapere il vero stato di essi; niuno, però, è comparso per anco.

    E' partito l'internoncio di Cesare,3 regalato di un cavallo et di una borza di 50m. aspri per il fornimento di quello, che così qua si prattica; è stato sempre tenuto in stretissimo e con difficoltà ha ottenuto di poter andar un gio[r]no a pranso col residente4 di quella Maestà. Le lettere di risposta a quelle dell'imperator non sono state consignate a lui, se n'è egli doluto acerrimamente; le è stato risposto, che le troverà al suo arrivo alla corte dissegnandosi mandarle per capigi5 espresso, che prevenirà l'ambasciatore. De suoi negotiati niente si penetra. Già premura si è fatta da questa parte, perchè vengha l'ambasciator grande, come qui dicono; et forse la messione di questo capigi haverà per fine di concertarne l'effetto.

    L'ambasciatore di Persia6 ha havuto la prima audienza dal visyr7 con assai poca solennità; è però stato ricevuto con honore. Trentasei de' suoi sono stati vestiti con buone vesti et lui con una di zibellini. Si è doluto della stanza restretta et oscura. Subito si sono mandati mezzi li maestri di quella città a far fori etablo per il suo gusto, che seguirà in momento. Non le è permesso di andar fuori con libertà, come lui haverebbe desiderato. Non s'usa però tutto il rigore nel prohibir l'adito a chi vuol andar a quella casa, sotto pretesto di estrar et vender quello che occorre. Se le mandano quottidianamente regalli per vivere, non havendo lui voluto denari, che ne le volevano assegnare per realli 300 al giorno, et molti dicono molto più ancora. N'anco ha voluto ricever tapeti, o altro che le fu mandato per la summa di realli 1000. Ma tutto ha ricusato professando gran nobiltà e d'animo e di persona.

    Notes



    1 - Copie Stockholm, RA, Gallica 10, Handl. tillh. Hugo Grotii beskickning 1639-1641. Oorspr. De bijlage is van de hand van de klerk van C. Marin.
    2 - Turks ‘kafa’, hoofd. Bedoeld is Kaffa op de Krim, tegenwoordig Feodosia geheten.
    3 - Andreas Iszdency.
    4 - N. Schmid von Schwarzenhorn (no. 5100 n. 9).
    5 - Turks ‘kapıcı’, deurwachter of bediende in het paleis van de sultan. Zie ook J.W. Zinkeisen, Geschichte des osmanischen Reiches IV, p. 541, waar blijkt dat in antwoord op de zending van Iszdency de gezant Mohammed aga naar Regensburg werd afgevaardigd. Hij zou op 7 oktober 1641 in de rijksdag ontvangen worden.
    6 - Ibrahim khan.
    7 - De grootvizier Kara Mustafa Kemankeş.
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