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    Bijlage no. 4 Bij no. 5026
    Bijvoegsel bij een brief van C. Marin dd. 23 januari 1641.1

    Copia di lettere di confidenza. Di Milano, li 15 di Genaro.

    E'ritornato Della Mara2 dell'abboccamento co'l signor prencipe Tomaso, come ha riferto al signor governatore3 d'haver tenuti varii discorsi, ma tutti concludenti in fine nella inclinatione di S.A. all'aggiustamento con Madama e co'l nipote,4 lusingandosi nella spetiosità d'oblatione che gli fanno i ministri Francesi di prontamente restituire tutte le piazze del Piemonte, purchè facciano lo stesso anco Spagnuoli. Sopra tale propositione s'è tenuto consiglio giunto riflettendo che non, facendolo Francesi in modo che si possa comprendere, sii in ordine d'una pace generale o particolare o d'una tregua, almeno non sii manco per maniera nissuna conferente il pensar di adherirvi mentre restituendosi al duca e Madama tutrice, si veneria a consegnar le piazze alle armi di Francia et a dar loro vantaggio da continuare la guerra con questa corona. Che però si anderà mostrando la negotiatione e, come habbia per avventura il motivo il solo oggetto de' prencipi fratelli di honestare la loro risolutione d'aggiustarsi con Francesi per cavar colla sponda dell'armi loro il rimanente de' proprii stati, da Spagnuoli s'è risoluto di rispondere non poter prestarsi orrecchie alla rilassatione e consegna di piazze a prencipe nemico e collegato co'l re Christianissimo, con cui s'è aperta guerra per l'invasion del Milanese, quando un passo sì grande non havesse con sicurezza a condurre alla publica concordia o partorir qualche essentialissimo effetto per più facilmente arrivare a conseguirla.

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    S'attendono però giornalmente con somma pena le ultime dichiarationi di questi principi, ogni speranza per il sostenimento delle regie occorrenze a primavera riducendosi a buoni advisi, che don di Melos5 dà al signor marchese, che possino ancora conciliarsi Svezzesi coll'imperatore, scrivendo S.E. che colle plenipotenze che tiene ha essibito a Sua Maestà Cesarea in nome del Cattolico, quanto danaro potrà bisognar per sodisfar alle pretensioni de' Svezzesi medesimi, confidando Leghanes che, quando questo sortisca, potesse ridur la somma degli affari in tal equilibrio, che Richelieu si lasciasse disponere almeno ad una sospensione generale.

    Quanto agli officii da passarsi colla signora prencipessa di Mantua6 sopra le indolenze che seco fanno Francesi, per quello che già spedì S.A. il Gabionetta7 in Monferrato discostandosi dal testamento del già duca di Nevers8 e pressandola a totalmente dichiararsi per l'advenire, s'è concluso in giunta di doversi il tutto rimettere a' prudenti consegli, che si persuade, s'anderan suggerendo di tempo in tempo dalla republica di Venetia all'Altezza Sua, perchè con qualche importuna dichiaratione non augmenti il torbido e travagli a se stessa et a questa afflitta provincia. Per vedere e stimare il feudo del Cengio et i beni allodiali del conte Caretto,9 che vorrebbero ritenersi Spagnuoli sotto titolo di permuta o compreda, sono avanthieri partiti i marchesi di Fusdimano e di Mulazzo,10 delegati dal Cesare per stabilir la compensa al medesimo comte feudatario della Maestà Sua.

    Arrestato e ben legato per ordine del re di F[rancia] resta con 400 cavalli condutto in Pinarolo per transportarlo in Francia il comte Filippo d'Agliè11 nel colmo de più eminenti favori et effetti dell'amor di Madama di Savoya e mentre che soprema più che mai teneva la direttione di tutti gli affari di S.A. serenissima, Harcourt12 ha havuto ordine dell'essecutione del regio commando e, stimato per più sicura occasione di manco moto quella d'un festino in casa di soggetto suo confidente, che doveva tener mano, occorrendo la facenda, v'invitò il conte, che senza accorgersi dell'amarezza della indorata pilola v'intervene vestito di habito d'ambra riccamente guarnito del già duca Vittorio,13 di cui il giorno medesimo haveva a tal effetto regolato Madama di Savoya. Quando a pena comparso, fu fermato per ordine di Sua Maestà non potutosi precedentemente risapere o meno sospettare dell'unioni della cavalleria, perchè fu sparsa appostatamente che destinata restasse a convoiar verso Francia monsignor Mazarino. A Madama, che non haveva preparato l'animo a così inespettato sensibile dolore, si ridoppiò in un tratto il cruccio per la prigionia nel proprio castello di suo palazzo del zio e del segretario del medesimo comte e per qualche custodia e guardia alla habitatione a persona dell'Altezza Sua. Spagnuoli essagerano, che cosi trattano Francesi sempre con gli adherenti e bene meriti loro. Il comte della Riviera14 rappresenta a questo signor governatore esser rimaso il principe cardinale doppo il ritorno de' commissarii già spediti in corte poco sodisfatto, havendo dalle risposte compreso aspirar principalmente Richelieu in questo spinosissimo maneggio di cavargli Nizza di Provenza dalle mani.

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    Copia litterarum ad praesidem Mediolanensem di Bronna15 ne' Svizzeri, li 18 di Dicembre.

    Eccellentissimo Signore,

    Che ad instanza fatta per parte di Sua Maestà Cattolica, clementissimo Signore e Confederato, e del serenissimo cardinale infante i nostri signori supremi in commune habbiamo rinovato la lega et in quella negotiatione dati a Sua Real Maestà tutti i gusti desiderabili con indubitata speranza che tutto ciò in quella fu stabilito dovesse esser osservato, come dal canto nostro s'è fatto, sarà superfluo voler più diffusamente darne relatione. Ma particolarmente nella levata fatta del reggimento della nostra natione sotto 'l commando del colonello Sebastiano Pelegrino Zveyer16 per far piacer et honor singolare a V.E. si habbi permesso una capitulatione nova continente punti e conditioni giammai usitati dalla nostra natione, con la sicura speranza che tutta la republica et il detto regimento perciò ne dovesse conforme alle larghe promesse fatteci per parte di V.E. esser riconosciuto con effetti corrispondenti a tal prontezza. Giunto che fu il sudetto regimento sopra il stato in tempo e congiontura che l'impiego fu necessario a tale che non solo ha reso utile e pressante servitio, ma insieme ben cooperato all'accrescimento della fortuna e gloria di V.E., come è notorio.

    In cambio di che i nostri signori supremi con molto sentimento loro han inteso del loro ambasciatore17 mandato a V.E. le instanze fattegli durante il servitio per indurre (?) a transgressione pregiuditiale, e come poi nel resto siano tenuti e trattati e finalmente rimandati alla patria tutte cose tanto meno corrispondenti alle offerte, quanto che in nostri hanno decretato predetto regimento così copiosamente a spese proprie. E poi che sopra tutto ciò da nostri signori supremi s'è fatta matura consideratione, non hanno potuto tralasciare di voler intender da V.E. se ha intentione d'osservare la sudetta lega con prestar ciò che per parte di Sua Maestà fu promesso o non, come pare ne diario le sudette attioni inditio.

    Desiderano poi i nostri supremi signori di saper con risposta categorica, se V.E. vuol pagare e contentare sudetto regimento in conformità del vero e sincero senso della capitulatione e non come alcuni passionati l'interpretano. E poi che dalli nostri signori han inteso con sommo loro rammarico i termini usati alle compagnie di Lucerna, Urania, Undervaldia e S. Gallo li 3 di Novembre passato, in sesti chè non furono da Confederati, ma piutosto come se i nostri fussero gente acquistata co'l ferro, e tutto questo sotto pretesto degl'ordini di V.E. e dell'eminentissimo signor cardinal Trivultio,18 i nostri predetti signori non hanno potuto persuadersi ciò sia seguito con consenso di V.E., che, però, vorriano saper con qual intentione si sia ciò fatto.

    E sì come i signori nostri supremi in commune non solo hanno osservato la più mentionata lega con ogni sincerità de fatti e detti, ma ancora ogni dipendenza di quella, così intendono di continuare verso Sua Maestà con (?), però, vicendevolmente siano assecurati della conveniente reciprocatione e co l'attender sopra di ciò risposta, corrispondente all'equità e magnanimità di V.E. le preghiamo dal signor Dio continua prosperità e salute.

    Li deputati de' cinque cantoni con l'abbate di S. Gallo in dieta a Brunno.

     

    Di Napoli, li 22 di Dicembre.

    Prattica un partito il vicerè19 di tre millioni, ma v'è dubbio che vi saranno molte difficoltà, perchè il regno è eshausto e tutte l'entrate reggie sono obligate et impegnate. Si differisce il convocare il parlamento de' baroni, perchè le procure venute da loro non sono libere come

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    ha ricercato S.E., e si adoprano i suoi confidenti a veder, che siano fatte libere come gli anni passati, il che non si crede che riesca, mentre i medesimi vassalli abbandonano le terre per le loro grandissime gravezze. S'è fatta in castello una provisione di 15 m. tra moschetti et archibusi e sono destinati per il servitio delle soldatesche, che si sono fatte ultimamente del popolo di questa città.

     

    Di Constantinopoli, li 12 di Novembre...20

     

    P.S. In Ratisbona ingens metus est ob expeditionem Banierii in superiorem Germaniam, quo omnia Caesaris consilia interturbat diminuitque ei spem de reconciliandis sibi hoc anno Suecis praeconceptam, Hispanis in Mediolano se solantibus posse eos avelli a societate Galli et ad particulares pacis tractatus persuaderi offerente ideo Hispano tanta[m] pecuniae summa[m], quantam Caesar in eam rem necessariam fore existimaverit. Interea Gallus nihil non facit, ut Italiae principes foedere aliquo sibi consociet. Ego tamen metuo ne plurimas ob causas frustra in eo laboret plerisque ipsorum Italis pacem novis consiliis turbari nolentibus.

    Notes



    1 - Copie Stockholm, RA, Gallica 10. Handl. tillh. Hugo Grotii beskickning 1639-1641. Oorspr. De bijlage is geschreven door de klerk van C. Marin, het postscriptum is van Marins hand.
    2 - Vermoedelijk wordt hier gedoeld op Vincenzo della Mare, legeraanvoerder in Spaanse dienst. Zie E. Tesauro, Campeggiamenti del Principe Tomaso di Savoia ..., Turijn 1674, dl. II, p. 29.
    3 - Diego Mexía Felípez de Guzmán, markies van Leganés, Spaans goeverneur van Milaan (no. 4996 n. 15).
    4 - Carlo Emanuele II van Savoye.
    5 - Francisco de Mello, graaf van Assúmar, markies van Tor de Laguna (no. 5041 n. 17).
    6 - Maria Gonzaga, hertogin van Mantua.
    7 - Francesco Gabbionetta.
    8 - Carlo I Gonzaga (1580-1637), hertog van Nevers, achtste hertog van Mantua; vgl. NBG XXI, kol. 225v.
    9 - Francisco del Carretto, markies van Savona y Grana (no. 5262 n. 15).
    10 - Niet nader geïdentificeerd. Vgl. no. 5021 n. 14.
    11 - Filippo d'Agliè, graaf van San Martino (no. 5017 n. 3).
    12 - Henri de Lorraine, graaf van Harcourt (no. 5054 n. 3).
    13 - Vittorio Amadeo van Savoye.
    14 - Valeriano Sfondrati, graaf della Riviera (†1645), diplomaat en ‘comisario general’ van de Spaans-Milanese strijdkrachten. Vgl. Archivo de Simancas Catálogo XXIII, Papelas de Estado. Milán y Saboya, p. 334 en 337, en Zedler, Universal-Lex. XXXVII, kol. 785.
    15 - Te Brunnen vond op 17 en 18 december 1640 een conferentie plaats van de katholieke kantons Luzern, Uri, Schwyz, Unterwalden en Zug en de abt van Sankt-Gallen, Pius Reher; vgl. Vogel-Fechter, Eidgen. Absch. V, 2, 1, p. 1184v.
    16 - Sebastian-Peregrinus Zweyer von Evebach (1582-1661); vgl. E. Rott, Hist. représ. dipl. V, p. 663.
    17 - Sebastian Abyberg; vgl. Vogel-Fechter, Eidgen. Absch. V, 2, 1, p. 1184.
    18 - Giovanni Giacomo Teodoro, kardinaal Trivulzio (no. 5041 n. 26).
    19 - Felipe Ramírez de Guzmán, hertog van Medina Las Torres.
    20 - Deze nouvelles uit Constantinopel zijn dezelfde als die van 11 november 1640, supra, bijlage no. 2.
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