Di Roma, alii 27 di Luglio.
Avanti Nostro Signore fu tenuta la congregatione di stato, e s'è penetrato che Sua Beatitudine habbia voluto sapere i sensi dei cardinali circa il ricevimento da farsi del vescovo di Lamego,2 ambasciatore del nuovo re di Portugallo. Perchè protestando Chiumazzero,3 ambasciatore Cattolico, di dover partire, se il vescovo sarà admesso come ambasciatore, e sapendosi ch'il Christianissimo preme, affinchè non sia posto in controversia il titolo che porta, e minacciando anche Braganza di separarsi a fatto dal papa, se sarà ributtato doppo haver fattoli suoi tentativi di prestare ogni ossequio alla Sede Apostolica, l'affare è ripieno di tante considerationi e di così cattive conseguenze per tutte li parti, che non è meraviglia, che si sia consultato con ogni diligenza et che sia risoluto maturamente. Il cardinal Pamfilio4 ha composto una scrittura con la quale mostra, che Lamego non deve riconnoscersi per ambasciatore. Ma se sia per indurre Nostro Signore a seguitare la sua opinione, resta incertissimo ancora, perchè se bene molti credono che Sua Beatitudine non vorrà rompersi espressamente col re Cattolico, col darli dura ferita et col necessitare Chiumazzero a partirsi di Roma, dall'altra parte fa gran forza Christianissimo, che non deve disgustarsi, sicome è di momento, che con la negativa il nuovo re non deve perdersi, che riceva la sodisfattione che desidera. E se il papa havesse fermato dentro di se, che per salute dell'Italia e principalmente dello stato ecclesiastico fosse utilissimo, che la monarchia spagnuola restasse diminuita, quanto volontieri abbracciarebbe l'opportunità che se li offerisce di stabilire il nuovo re col riconnoscerlo per tale, admettendo Lamego all'obedienza. Et le sudette ponderationi sono così efficaci et stringenti, che la maggior parte della corte inclina a credere, che l'ambasciata habbia d'haver luogo, et che non sia per riuscire frustratoria.
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Se una volta Coure5 partirà da dovero e se Fontane6 arrivarà a Roma, potrà rallegrarsi per mille rispetti. Ma sin'hora non s'ha altra sicurezza, se non che si trasferirà nello stato del gran duca,7 non sapendosi se anderà a Livorno o a Firenze per la varietà delle voci, che fa correre in questo proposito. Et se bene si tiene, ch'il non trasportarsi a Parigi o il trattenersi come prima sarà suo honore e senza commissione del re, ad ogni modo qua non piace che si ragiri in questi contorni, havendo timore della sua fierezza e dubitando, che, se succedesse, la sede vacante non fosse per venire a Roma come ministro reggio, ad effetto di metter in confusione tutta la casa Barbarina.
Di Milano, li 4 d'Agosto.
Doppo haver Francesi posto in contributione il marchesato del Mondevì e molte terre nelle Langhe, lasciata ben munita e fortificata Ceva, han ripassato il Tanaro per goder maggior commodità di rinfreschi. Il prencipe Tomaso s'è ritirato di Biella. Il generale della cavalleria spagnuola,8 che si giontò con Sua Altezza, è ritornato dentro Verscello, ripartendo la gente de' posti convicini. Il signor governatore9 s'è transferito in Alessandria con Don Valeriano Sfondrati10 ad oggetto di conciliare differenze fra gli altri capi spagnuoli che abbruggiata rimanga tutta la monitione della cittadella di Torino senza penetrarsi peranco; da chi sia l'emergente provenuto, viene reiteratamente scritto da villa d'Asti a Constanzana. S'è spinto il capitano Salvatezza,11 perchè vada battendo le strade et incommodando al possibile de' viveri Casale. Il governatore di quella piazza12 ha sfidato a battersi con 30 cavalli quello di Pontestura,13 che ha con prontezza accettato l'invito, ma arrivatane la notitia in Alessandria al signor governatore, ha senza intervallo per il suo arresto ispedito. Il prencipe Tomaso fortifica Volpiano alla volta di Torino, con dissegno d'attaccar di nuovo quella piazza per divertir i Francesi dall'assedio di Cuneo e di Finale.
Di Venetia, li 4 d'Agosto.
Di Genua e d'altri luoghi si ha adviso, esser gionta finalmente in Cadix la flotta del tesoro con le somme registrate: per conto di Sua Maestà in barre d'oro e plata 1818m. 206 pezze; per conto de' particolari in barre d'oro e perle 1916m. 484 pezze; in 923 casse d'endego et altro 764m. 823 pezze; ch'è intutto somma 4499m. 515 [sic] pezze. La flotta di Nuova Spagna non è comparsa con questa, perchè havendo tardato a giongere all'Avana più di quello, che comportava la premura del generale in portarle a Spagna, è rimasta a dietro, che s'aspetta di brieve.