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Di Roma li 7 Aprile 1640.
L'essersi mandati ordinari a monsignor Machiavello2, vescovo di Ferrara, che parta da Colonia e venghi in Augusta, fa credere3, che la promotione sia vicina quando però non la ritardino i Spag.li con la scrittura che il signor marchese di Castello Rodrigo4 presentò a tutti i cardinali come si disse con le passate, la scrittura contiene che il capello promesso da sua Beatitudine al re cattolico deve darsi al signor don Francesco Peretti5, perchè otto anni continui è stato da sua Maestà nominato al cardinalato: et in essa s'adducano le qualità del abbate, la sua carità verso i poveri et le rendite, que ha per mantener la dignità. Si mettano anche in consideratione i meriti di Sisto quinto6 e del cardinale Montalto7 suo zio et in fine s'aggiunge che l'essempio servirà per i fig.li del signor don Tadeo8 nè è stato apportato mai alla nominatione del soggetto un diffetto in esso per il quale si dovesse mutare nominatione. S'allega di più che non si deve haver consideratione che sia Italiano e non Spag.lo perchè questo sarebbe di troppo pregiuditio alli stati di Milano, Napoli e Sicillia, che il re posside in Italia e che non è dovere, che i vassalli di sua Maestà fuori di Spagna restino in perdita di quest'honore et in fine s'adducano molti essempi de diversi pontefici, che ad istanza del imperatore, re di Spagna, re di Francia et di Polonia, ancorchè non havessero vassalaggio con le corone sono stati essaltati al cardinalato ad intercessione loro et s'aggiunge, che il re voul (sic) diffender il possesso, in che si ritrova d'haver cardinali Italiani. La medesima scrittura et il ricorso ai cardinali ha datto gran fastidio et tuttavia lo dà e si dubita, che il papa starà saldo e non sia per promovere detto abbate al cardinalato che è quello desiderano gli Spag.li acciò non segua la promotione e per haver ancora giusto pretesto di levare l'amb.re da Roma e far partire dalla Corte i cardinali Spag.li e prohibire, che non si venga più a Roma per le speditioni.
Il cavalier[e] Amiltone9 ritiratosi a Tivoli per tornarsene in Inghilterra e che di già haveva inviate a Genova le sue robbe, è stato richiamato dal cardinale Barberino10 e facendosi anche introdurre le dette robbe, communemente si crede, che egli sia per entrar nella promotione della quale hora si parla assai con animo della Corte di vederla ben presto nonostante le scritture, che vanno a torno. S'è inteso, che N.S. habbia detto di voler far cardinale un soggetto inaspettatissimo e che non ha di presente più di 200 scudi d'intrata.
L'amb.re di Francia11 dice di voler ritirarsi doppo le prossime feste a Caprarola, finchè torni il secretario12 da lei (sic) ispedito a rappresentar al re tutto quello che qui passa, e come Barberino credendo di non haver mancato in conto alcuno verso sua Maestà ricusi ancora di darli sodisfatione, aspetta col ritorno di detto secretario precisi ordini o d'andarsene o di fare altre risolutioni.